Legge per l'elettricità
Argomentario contro la legge sull’energia elettrica
Tutela della natura in secondo piano
La legge mira sostanzialmente a dare priorità alla produzione di energia rinnovabile rispetto a tutti gli altri interessi. La natura e il paesaggio verrebbero sacri cati. Il principio di proporzionalità non si applicherebbe più ai progetti programmati - la legge vuole elettricità a qualsiasi prezzo. Esperti di diritto costituzionale come il Prof. Alain Griffel denunciano questa legge come una palese violazione della Costituzione federale!
Distruzione della natura, del paesaggio, della biodiversità e delle foreste
La legge sull'energia elettrica - dannosa per la natura - vuole consentire la costruzione di impianti di energia rinnovabile nei paesaggi più belli della Svizzera, oltre che in preziose zone naturali protette. In futuro potranno essere costruiti molti più parchi eolici e solari nelle Alpi, nell'Altopiano e nel Giura. Il disboscamento delle foreste per le turbine eoliche verrebbe facilitato. Per ogni turbina eolica in una foresta si dovrebbe disboscare una super cie pari a un campo da calcio. Biotopi di importanza nazionale e paesaggi uviali selvatici potrebbero praticamente essere prosciugati!
Smantellamento dei diritti popolari e della sovranità cantonale
L'antidemocratica legge sull'energia elettrica autorizza il Consiglio federale ad approvare parchi eolici e solari con una procedura accelerata. Contro le ordinanze emanate dal Consiglio federale non sarà possibile lanciare alcun referendum. I cantoni imporranno dall'alto dove costruire le turbine eoliche e gli impianti solari a terra («aree di idoneità»). Anche in questo caso la popolazione non potrà lanciare un referendum. Le votazioni popolari nei comuni potrebbero essere abolite e le opposizioni delle parti interessate e delle organizzazioni ambientaliste sarebbero inutili!
Realizzare gli aspetti positivi - senza distruggere la natura
L'elettricità invernale è possibile senza distruggere la natura
Bibliografia:
Alain Griffel, professore di diritto costituzionale e amministrativo all’Università di Zurigo: Valutazione della costituzionalità del cosiddetto «atto mantello», 29 settembre 2023, https://www.bnl-unp.ch/referendum
La legge sull’energia elettrica deve perciò tornare in Parlamento!
Seguiremo con attenzione la rielaborazione della legge in Parlamento e se necessario interverremo ancora con altre misure politiche per proteggere la natura e la democrazia (p. es. con un’iniziativa popolare).

Natura, paesaggio, montagne
Citazioni
"In allen Stromproduktionsbereichen haben wir nämlich einen Vorrang gegenüber dem Naturschutz."
“In tutti i settori della produzione di energia abbiamo infatti la precedenza sulla protezione della natura.”
"Die Güterabwägung zwischen Nutzen und Schutz ist gemacht. Das heisst, dass das nicht am Schluss die Gerichte machen müssen."
“La ponderazione tra utilità e protezione è già fatta. Questo significa che non dovrà più essere fatta dai tribunali.”
Disinformazione e rettifiche
Sbagliato. La legge sull’energia elettrica può sopprimere alcuni diritti popolari a livello comunale e limita la partecipazione democratica. Con essa l’interesse per i sistemi di energia rinnovabile nelle cosiddette “aree idonee” ha di principio la precedenza su tutti gli altri interessi. I Cantoni decidono le zone in cui i parchi eolici e solari sono considerati «idonei». Non è possibile alcun referendum contro questa decisione. Se un Comune definisce zone di protezione o distanze minime, queste decisioni saranno considerate nulle e verranno annullate con effetto retroattivo.
Inoltre, la nuova legge sull'energia (art. 13 cpv. 3) prevede che per i piccoli parchi solari ed eolici fino a 4 turbine eoliche il Consiglio federale può concentrare e abbreviare la procedura. Questa disposizione può togliere ai Comuni la procedura di pianificazione e limitare le vie legali. In tal caso una votazione popolare a livello comunale su tali progetti non sarebbe più possibile.
Sbagliato. In tutte le zone che il Cantone può definire senza controllo giuridico, la produzione di elettricità ha di principio la precedenza sulla protezione della natura. Con la nuova legge, i paesaggi d'importanza nazionale potranno ora essere toccati dalla costruzione di centrali elettriche e sarà possibile rinunciare a misure di protezione, ripristino, sostituzione o compensazione. Ciò significa che i nostri paesaggi famosi in tutto il mondo come il Rigi, le Alpi bernesi o lo Chasseral potrebbero essere sacrificati per la produzione di elettricità. Il disboscamento per i parchi eolici verrebbe facilitato. Biotopi d'importanza nazionale potrebbero essere ridotti ai deflussi residuali (prosciugamento!).
Contenuto falso. Formalmente si potrà ancora presentare opposizione, ma in pratica le opposizioni saranno vanificate dalla priorità fondamentale della produzione di elettricità, alla quale sono vincolati le autorità e i tribunali. Se una società elettrica progetta una centrale che riceve luce verde dal Cantone, in futuro gli abitanti e le associazioni ambientaliste interessati non potranno praticamente più difendersi. Ora la necessità e l'ubicazione delle centrali elettriche progettate sono stabilite dalla legge (art. 9a cpv. 4 lett. c LAEl) e quindi non sono più soggette al controllo giuridico. Il risultato della ponderazione degli interessi è predefinito.
Fondamentalmente sbagliato. Già da una ventina d’anni i Cantoni definiscono nei loro piani direttori le zone in cui dovrebbero sorgere i parchi eolici. L'unica novità è la disposizione secondo cui i Cantoni definiscono anche i “territori adeguati” per i grandi impianti solari nella natura. In quasi tutti i Cantoni non è prevista alcuna possibilità di referendum contro un piano direttore e contro la creazione di tali territori adeguati, nemmeno se si trattasse di aree nel bosco, in paesaggi protetti a livello nazionale o in prossimità di edifici residenziali. La legge sull'energia elettrica non protegge nuovi territori. Ben al contrario, promuove la designazione di un numero maggiore di aree adatte alla costruzione di centrali elettriche rispetto ad oggi. L’obbligo per i Cantoni di proteggere la natura e il paesaggio è fatto di parole vuote, perché nei punti essenziali le decisioni dei Cantoni non sono più soggette a un controllo popolare o giuridico.
Sbagliato: la legge sull’energia elettrica non regola questo aspetto. Essa non contempla alcuna norma del genere. Sarà il Consiglio federale a definire in seguito per via di ordinanza quanti impianti eolici dovranno essere costruiti e quali obiettivi intermedi dovranno essere raggiunti per l'energia solare, probabilmente anche sfruttando terreni liberi. Inoltre, un’espansione del 20% degli obiettivi della legge sull’energia elettrica significherebbe costruire quasi 2000 turbine eoliche o ricoprire di campi fotovoltaici su terreni liberi una superficie vasta quanto il lago di Zurigo.
Sbagliato: abbiamo bisogno di più energia elettrica, ma non di centrali elettriche in mezzo alla natura. Non abbiamo bisogno di campi fotovoltaici in spazi aperti né di turbine eoliche nelle foreste. Tutto ciò non è necessario finché esiste un grande potenziale sugli edifici e nelle infrastrutture esistenti! Aumentando la produzione di elettricità in aperta campagna, la legge sull’energia elettrica distruggerà la nostra natura.
Il potenziale annuo del fotovoltaico sugli edifici esistenti è enorme: secondo i dati più recenti dell'Ufficio federale dell'energia, ammonta a ben 86 TWh all'anno. Questo valore è superiore all'obiettivo di produzione da nuove energie rinnovabili secondo la legge sull'energia elettrica 45 TWh all'anno), al consumo annuo di elettricità attuale (60 TWh all'anno) e al consumo annuo di elettricità previsto nel 2050. A questo potenziale si aggiunge poi anche quello della produzione sulle infrastrutture.
Sbagliato. Il 30% dell’energia da impianti solari su edifici e infrastrutture esistenti è prodotto nel semestre invernale. Se aggiungiamo il 30% dell’enorme potenziale esistente sugli edifici e sulle infrastrutture e l’elettricità invernale proveniente dalle attuali centrali idroelettriche (senza potenziamenti), avremo abbastanza elettricità nel semestre invernale, anche nel 2050. Non è necessario distruggere la natura.
Sbagliato. I parchi solari richiedono attualmente sussidi fino al 60% dei costi di investimento. Occorrono molti più sussidi rispetto al fotovoltaico sui tetti. Secondo l'Ufficio federale dell'energia, i parchi solari nelle Alpi producono in inverno il doppio di corrente elettrica rispetto a un impianto simile sull'Altipiano, però costano il triplo. Ciò è economicamente ed ecologicamente insensato. La rete elettrica non ha la potenza necessaria per trasportare l’elettricità proveniente da enormi parchi solari. Oltretutto, in molti Comuni senza nebbia nei Cantoni di montagna (p. es. Sion, Crans-Montana) i tetti e le infrastrutture esistenti offrono un enorme potenziale. Bisogna sfruttare prima questo potenziale.
Sbagliato. Gli impianti eolici provocano enormi danni alla natura e al paesaggio e hanno un rendimento molto basso. La stessa turbina eolica produce nel Mare del Nord una quantità di elettricità molte volte superiore a quella che produce in Svizzera. La legge sull’energia elettrica distruggerebbe la nostra natura rendendo più facile il disboscamento per la costruzione di turbine eoliche. Per ogni turbina eolica nella foresta deve essere disboscata una superficie boschiva grande come un campo da calcio. Nei boschi del Cantone di Zurigo sono previste più di 100 turbine. Il potenziale delle turbine eoliche può essere facilmente colmato con il fotovoltaico su edifici e infrastrutture.
Sbagliato. Nel 2024 la produzione di elettricità da energia solare in Svizzera arriverà già al 10%, anche senza una legge sull'energia elettrica. È dunque già in corso una massiccia espansione volontaria a livello nazionale di sistemi solari sui tetti, che copre una volta e mezza la produzione della centrale nucleare di Gösgen. E questa espansione è in piena impennata! Inoltre, la soluzione alternativa alla legge sull’energia elettrica non è nessuna legge sull’elettricità, ma una revisione legislativa che rispetti la natura e la democrazia.
Sbagliato. Con il fotovoltaico solo sugli edifici e sulle infrastrutture esistenti possiamo diventare più indipendenti dalle importazioni di elettricità senza distruggere la natura e a costi inferiori. Noi chiediamo un’offensiva solare che non distrugga la natura!
Sbagliato: il Comitato Natura non sostiene l'obbligo dell'energia solare, bensì, come alleanza contro la legge sull’energia elettrica, si astiene dal prendere posizione su questo tema. In Svizzera moltissime persone installano già impianti solari sui propri tetti. Quest'anno produrremo 6 TWh, ovvero il 10% del nostro approvvigionamento elettrico, dall'energia solare. Si tratta di un raddoppio in soli tre anni! Anche senza obbligo di installare impianti solari siamo già sulla buona strada!
Sbagliato. La legge sull’energia elettrica non riguarda l’energia nucleare, ma piuttosto stabilisce se l’energia eolica e solare deve essere implementata in mezzo alla natura o su edifici e infrastrutture esistenti. In Svizzera il potenziale del fotovoltaico sugli edifici e sulle infrastrutture esistenti è pari al doppio del consumo attuale. Inoltre, tra i sostenitori dell’energia nucleare vi è sia chi è a favore sia chi è contro la legge sull’energia elettrica.
Sbagliato. I parchi solari ed eolici sono costosi e sono sovvenzionati al 60%. L'attuale tassa di 2,3 centesimi/kWh è stata prorogata. Non è chiaro se questa tassa sarà sufficiente. Ci sono anche i costi per il collegamento dei parchi solari ed eolici alla rete. Si tratta di miliardi di sussidi per la distruzione della natura! Per la natura e per i nostri portafogli esistono alternative migliori rispetto a enormi parchi solari ed eolici.